CONART
CONSORZIO CONART
LAVORI RECENTI e ATTESTAZIONI
ARTICOLI

Il Consorzio CONART svolge la sua attività nel settore della Conservazione e del Restauro dei Beni Culturali dal 1982, abbracciando tutti i settori, con particolare riferimento a manufatti e siti di tipo archeologico, non senza numerose esperienze nel campo dell’allestimento di mostre e spazi museali. Dal 2019 il Consorzio CONART amplia la sua area di attività cominciando ad operare nel settore dello Scavo Archeologico ed in quello delle Indagini Ottiche non distruttive. L’obbiettivo che intende darsi il Consorzio è quello di fornire progetti organici che coprano le varie fasi della creazione di un bene culturale, dallo scavo al restauro alla creazione di percorsi di visita, di spazi espositivi fino alla redazione di guide, pubblicazioni.

PARLANO DI NOI

SOPRINTENDENZA ARCHEOLOGIA, BELLE ARTI E PAESAGGIO
PER L'AREA METROPOLITANA DI ROMA, LA PROVINCIA
DI VITERBO E L'ETRURIA MERIDIONALE

SCOPERTA DI UNA VILLA ROMANA IN VIA MONTE DI MEZZA LUNA A MENTANA - Il recupero del mosaico

Si è conclusa la prima fase dell’intervento di recupero e restauro, finanziato da ENEL Distribuzione ed eseguito dal Consorzio Conart-Archeologia e Restauro, sul mosaico di età romana rinvenuto in località monte dei Porci a Mentana (Rm).

Durante lo scavo della trincea per la posa di un cavo lungo via Monte di Mezza Luna, sono state intercettate le strutture murarie di una villa rustico-residenziale, in precedenza nota solo per la presenza di una capiente cisterna a quattro navate, visibile entro il vicino maneggio.

È venuta alla luce parte di una grande sala rettangolare absidata (largh. m 12 ca.; fig. 1) in opus reticulatum che conservava il pavimento a mosaico bianco, ornato da motivi geometrici neri, includente le fondazioni di due pilastri destinati a sorreggere la copertura (fig. 2). Una linea nera sottolinea la curva dell’abside, mentre all’altezza dei pilastri si trovano tre “tappeti”: quelli laterali recanti due quadrati inscritti in una doppia cornice rettangolare (fig. 3), quello centrale con linee oblique di diverso spessore e scacchiera di piccoli quadrati concentrici....continua la lettura --->
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MUSEI CAPITOLINI
Restauro dei rilievi della Sala dei Filosofi

Terminati i restauri dei rilievi

Inaugurata nella sua rinnovata veste la Sala dei Filosofi

E’ stata inaugurata, (25 ottobre) alla presenza dell’ambasciatore della Repubblica dell’Azerbaigian S.E. Vaquif Sadikov, del Sindaco di Roma, Ignazio Marino e del Sovrintendente ad interim Claudio Parisi Presicce, la Sala dei Filosofi di Palazzo Nuovo dei Musei Capitolini, nella sua rinnovata veste dopo i lavori di restauro che negli ultimi sei mesi hanno interessato 23 rilievi architettonici, a carattere ornamentale, sacro e funerario e 5 busti-ritratto d’epoca romana....
L’accurato lavoro compiuto dalle restauratrici del Consorzio CONART ha dunque permesso di comprendere al meglio la qualità e la storia dei singoli rilievi, rivelando particolari fin qui inediti....continua la lettura --->
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IL GIORNALE DELL'ARTE
Prima ai Capitolini poi alla Centrale Montemartini

Restauro del Marsia in marmi policromi

Inaugurata nella sua rinnovata veste la Sala dei Filosofi

Era il 2009 quando presso la Villa delle Vignacce nel Parco degli Acquedotti, a seguito di indagini archeologiche condotte in convenzione tra Sovrintendenza Capitolina e American Institute for Roman Culture, emerse un prezioso Marsia in marmo policromo, canonicamente immortalato nel momento dello scannamento inflitto da Apollo, vincitore della gara musicale. Oggi la scultura viene esposta per la prima volta, fino al primo febbraio ai Musei Capitolini, dopo il restauro diretto dalla Sovrintendenza ed eseguito dal Consorzio Conart nel laboratorio della Centrale Montemartini, nelle cui sale la scultura troverà la sua collocazione definitiva....continua la lettura --->
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RINNOVO ATTESTAZIONE



Categoria OS2-A di II classe.

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ROMA
Ministero dell'Interno.
Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile.
Scuole Centrali Antincendi.

10 statue marmoree e spalti in travertino.
Manutenzione straordinaria.

Le dieci statue, collocate alla sommità della gradinata che corre sul lato Sud-Est del campo sportivo, sono databili al 1940/41, eseguite in marmo bianco venato Carrara, raffigurano atleti di varie discipline sportive, riconoscibili dagli attributi che sempre accompagnano il soggetto (remo per il canottiere, cuffia per il nuotatore, etc.).

Le statue adornavano gli archi della struttura che correva lungo il perimetro della piscina (scoperta, nella realizzazione iniziale) e successivamente collocate nella posizione attuale. Le sculture sono monolitiche, costituite, cioè, da un unico blocco, salvo, in rari casi, per alcune porzioni particolarmente aggettanti si notano aggiunte di materiale (per esempio la pala del remo del Canottiere o la parte alta degli sci dello Sciatore). Di buona fattura, impreziosiscono l’area del campo sportivo con gli elementi caratteristici dell’arte Fascista: semplicità, marzialità, pulizia delle forme.

La Tribuna, che corre lungo il lato Sud-Est del campo sportivo, alla cui sommità furono spostate le statue nella collocazione attuale, è realizzata con struttura in cemento e mattoni, rivestita poi, con lastre di travertino dagli spessori variabili da cm. 3 a cm. 5 (alzate, sedute, gradini). Estremamente semplice nel progetto, si sposa perfettamente con il contesto circostante.

Lo stato di conservazione è praticamente sovrapponibile per almeno otto delle dieci sculture, in quanto la tipologia di degrado si presenta in modo ripetitivo ed uniforme. Le due statue collocate nella parte centrale della gradinata/tribuna godono della protezione di una copertura posta a protezione degli spettatori e che, evitando ai manufatti gli effetti dell’alternanza dei cicli asciutto/bagnato, ha svolto una buona funzione preventiva.

 

Lo stato di conservazione può dirsi nel complesso buono, i depositi carboniosi “croste nere” sono limitati alle poche zone non soggette a dilavamento (vedi foto sopra).

Più consistenti sono, invece, le patine dovute ad attacchi biologici. Si osservano, principalmente nelle parti alte delle sculture ed in basso sui basamenti (ristagno d’acqua) patine dovute alla presenza di licheni, alghe, cianobatteri.

Veduta delle tribune e delle statue a fine lavori.

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ROMA
Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea

Francesco Hayez " I Vespri Siciliani" 1846.
Restauro ed analisi ottiche non distruttive
sul dipinto ad olio su tela.

Il dipinto di 225 x 300 cm è stato restaurato e sottoposto ad indagini ottiche non distruttive nei depositi della Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma per poi essere trasportato ed esposto a Parma per la mostra "Opera: il palcoscenico della società" che si è tenuta presso il Palazzo del Governatore dal 18 settembre 2021 al 13 gennaio 2022 nell’ambito di Parma Capitale Italiana della Cultura 2021.


Durante la fase di indagini ottiche non distruttive è stato evidenziato un cospicuo numero di ripensamenti dell'artista, prima di giungere alla versione finale del dipinto che oggi conosciamo.


Molte aree sono state modificate dall'artista specialmente nella posizione delle parti dei corpi dei personaggi più che nella presenza di oggetti poi non utilizzati nella versione finale dell'opera.

L’intervento proposto ed eseguito dal consorzio CONART, svolto presso la sede museale di appartenenza dal mese di maggio a settembre 2021, ha visto l’utilizzo dei moderni sistemi di pulitura della linea NANOforArt, sviluppata dai ricercatori del CSGI (Consorzio interuniversitario per lo sviluppo dei Sistemi a Grande Interfase) e del Dipartimento di Chimica dell’Università degli Studi di Firenze. La Nanorestore Cleaning® Polar Coating G1 applicata nei supportanti Nanorestore Gel® Peggy2 ha permesso una rimozione controllata degli strati di intervento, assottigliando gradualmente la vernice alterata con applicazioni ripetute del sistema sopracitato garantendo quindi di non intaccare la pellicola pittorica nella sua pelle più delicata fatta di velature e lacche che l’artista era solito adoperare

 

MENTANA
stacco e messa in sicurezza di un mosaico romano

Il mosaico è stato trovato, durante le indagini archeologiche disposte dalla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per l'area metropolitana di Roma e per la provincia di Rieti, per l'interramento di cavi elettrici. Il Consorzio ne ha curato lo stacco e la messa in sicurezza presso il Museo Archeologico di Mentana. (Vedi articolo completo nel sito della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l'area metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo e l'Etruria meridionale)

E' stato velato e staccato per il trasporto in sicurezza nei vicini locali del Museo Archeologico di Mentana.

All'interno del museo si sono svolte le operazioni di svelatura e posizionamento delle sezioni di mosaico su panneli di Aerolam.

In attesa della ricomposizione definitiva a terra e del restauro, il mosaico è stoccato in verticale in un'area di sicurezza.

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MITREO BARBERINI
manutenzione

Palazzo Barberini (giardini)
 Via 4 Fontane 11
Roma

Il mitreo è conosciuto per essere uno dei meglio conservati e l'unico a Roma con la raffigurazione del dio Mitra in affresco. Sono presenti, oltre alla vasca marmorea delle abluzioni, anche scritte magiche e incisioni sulle pareti laterali.
La nostra opera di manutenzione riguarda tutto il mitreo, con particolare attenzione alle parti dipinte e agli intonaci originali.

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“DONNA CON ALBERO AZZURRO”
STATUA COLOSSALE DI GIULIANO VANGI
IN MARMI POLICROMI

BANCA D’ITALIA
 Centro Donato Menichella
Roma

L’opera è una statua colossale in marmi policromi di circa 5.20 metri d’altezza raffigurante una donna in piedi accanto ad un albero, in particolare un marmo di colore grigio verde per il basamento, il corpo e la parte legnosa dell’albero, un granito rosso per il volto, un granito grigio per la capigliatura della donna e un granito azzurro (forse azul cielo dell’Argentina) per la chioma dell’albero. La scultura è poggiata su un basamento non a vista in travi d’acciaio rivestita con lastre di travertino tagliato “in controfalda” per permettere di evidenziare le venature della pietra calcarea.
Buono stato complessivo dell’opera; sono tuttavia presenti alcune patine calcaree di spessore variabile. La statua presenta delle discontinuità nella finitura superficiale (forse volute dall’artista), con alcune parti lucidate meccanicamente e altre che appaiono meno lavorate e trattate in seguito con un qualche tipo di cera; in queste zone la finitura superficiale appare ossidata e presenta fenomeni di opacizzazione e sbiancamento.
Alcuni nidi attivi d’insetto (imenotteri) sono presenti nella parte alta del gruppo scultoreo, in particolare nella fronda dell’albero che presenta inoltre un fenomeno di disgregazione del materiale costituente il primo strato superficiale dovuto, presumibilmente, ad un difetto del blocco e/o ad un problema nella lavorazione superficiale. Nella stessa zona, ma anche sul collo della figura e nella porzione dell’albero subito al di sotto della sua chioma, si notano alcune fessurazioni attive di spessore variabile. La resina utilizzata quale sigillante nelle superfici di contatto dei diversi blocchi costituenti l’opera, presenta estese zone con difetti di adesione, causati probabilmente dall’irrigidimento della resina stessa esposta ai raggi UV e più in generale dal suo contatto con l’ambiente esterno (irraggiamento diretto del Sole in estate e rigide temperature invernali); questa fessurazione della resina sigillante ha causato il libero accesso delle acque meteoriche con conseguente macchiatura della parte interna del marmo, visibile esteriormente quale zona scura, specialmente sotto la parte basale del collo della statua.
Il monumento è sorretto da un basamento rivestito in travertino sul quale si notano pesanti patine calcaree e macchiature dovute al ruscellamento delle acque ricche di sali, sia carbonatici che ferrosi (dal tipico colore rossastro), spruzzate regolarmente dal sistema d’irrigazione della piccola porzione di prato soprastante.

 

 

 

L’Unione Europea Esperti d’Arte, un’associazione
al servizio del pubblico

Con l’occasione dell’inserimento dell’Unione Europea Esperti d’Arte nell’elenco del Ministero per lo Sviluppo Economico relativo alle professioni non organizzate in ordini o collegi (nuova disciplina, legge n.4/2013), ho deciso di raccontarvi cosa fa l’associazione di cui sono segretario generale e cosa è cambiato nei suoi 22 anni di vita festeggiati lo scorso 2 ottobre.

Sulla figura professionale dell’esperto/perito d’arte ricade una grande quantità di competenze, visto l’enorme numero di manufatti considerati opere d’arte, le differenze tra le produzioni presenti nei cinque continenti e nelle diverse epoche, le differenze tra le tecniche artistiche, l’avvento dell’arte concettuale e lo stretto legame che si è ormai consolidato tra scienza, tecnologia e studio dei beni culturali.

Partendo dal presupposto che la professione di perito d’arte esiste sostanzialmente per rispondere ai quesiti di un giudice e che questi possono spaziare dalla definizione dello stato di conservazione di un’opera alla sua autenticità, dai suoi passaggi di proprietà al suo valore di mercato, e che un giudice esige prove e non mere opinioni, negli ultimi anni abbiamo cercato, in seno alla nostra associazione, di studiare e applicare un criterio scientifico alla perizia, che preveda la redazione di elaborati peritali logici e comprensibili corredati da verifiche tecniche ed analisi di laboratorio; ciò in totale opposizione con i testi pieni di incomprensibili argomentazioni e con la stereotipata dicitura finale “dichiaro che l’opera presa in esame è autentica”, redatti da storici dell’arte di cosiddetta “chiara fama”, vittime spesso di enormi cantonate, oppure prodotti da eredi di artisti defunti che spesso non hanno avuto nulla a che fare con il loro congiunto. Il perito d’arte attendibile, se attribuisce un valore economico ad un’opera, deve dichiarare in perizia su cosa basa questa valutazione e quale metodologia di estimo ha adottato. In caso di certificazioni di autenticità, se si dichiara che un’opera è autentica oppure falsa, si devono fornire in perizia le prove di quanto sostenuto.

Nella realtà però l’operato professionale degli esperti/periti d’arte solo in piccola parte è dedicato al mondo giudiziario e sempre più spesso è richiesto l’intervento di un perito nei casi di divisioni ereditarie, in campo assicurativo, per la verifica di danni subiti da un’opera, per il riconoscimento del valore del lavoro di un artista vivente che ha subito un incidente e non può più operare, e per tanti altri casi, spesso delicati e controversi; ma l’ambito in cui sempre più spesso l’esperto viene chiamato in causa è quello privato, cioè da quanti possiedono un’opera d’arte di cui non conoscono il valore o di cui richiedono conferma dell’attribuzione o dell’autenticità.

Ma quali sono i soggetti che hanno diritto di iscriversi all’UEEA?

Gli storici dell’arte, gli architetti, gli archeologi, i restauratori e tutte quelle categorie elencate nel nostro sito internet www.espertiarte.it. Bisogna tenere presente che sia ai nuovi che ai vecchi iscritti vengono proposti nel tempo corsi di aggiornamento e ulteriore formazione, per garantire l’utenza del loro livello di preparazione; inoltre l’UEEA partecipa attivamente alla realizzazione del master di primo livello Te.P.Ar. di cui ho parlato nel mio ultimo articolo e che si tiene a Noto, perla del barocco siciliano. Inoltre il nostro Consiglio Direttivo è sempre a disposizione, attraverso la segreteria, per dare un aiuto a quegli associati che dovessero avere necessità di un supporto, sia esso tecnico che professionale, attraverso la formazione, ad esempio, di una commissione per la redazione di una perizia complessa o che presenti opere di diversa natura che fanno parte di una collezione o di un’eredità.

Come previsto dall’applicazione della legge n.4 del 2013, l’associazione ha inoltre attivato uno sportello di riferimento per il cittadino/utente presso il quale i committenti delle prestazioni professionali potranno rivolgersi in caso di contenzioso con gli associati, per conoscere gli standard qualitativi delle prestazioni da questi fornite, nonché ottenere informazioni relative alla nostra attività professionale in generale. Inoltre nel sito è presente sia il regolamento deontologico che il codice di condotta, ai quali tutti gli associati si impegnano ad attenersi.

L’associazione ha sedi regionali che coprono tutto il territorio italiano dall’estremo sud a alla sede di Bergamo. Sono attivi anche uffici di rappresentanza in Europa e negli U.S.A.

Per tutti gli associati UEEA viene rilasciato, su richiesta degli utenti, un attestato di qualità dei servizi forniti.

DARIO F. MARLETTO